Studio dell’Università Cattolica: la pasta è la principale fonte di amido lentamente digeribile per gli italiani

Un recente studio del Dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti (DiANA) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha acceso i riflettori sull’amido lentamente digeribile (SDS) e sul suo ruolo nella salute umana. Premiato come miglior presentazione al Congresso Nazionale di Nutrizione Umana, è parte del progetto OnFoods, finanziato dal PNRR e dall’Unione Europea. A presentarlo, Federica Volpe, ricercatrice del DiANA, che ha spiegato come l’SDS, una frazione dei carboidrati che viene assorbita lentamente dall’organismo, contribuisca a una risposta glicemica più controllata dopo i pasti. Questa caratteristica lo rende un alleato nella prevenzione delle malattie croniche e nella promozione del benessere a lungo termine.

L’indagine ha combinato dati di consumo alimentare (indagine IV SCAI 2017–2020, Studio sui Consumi Alimentari in Italia condotta dal CREA) e vendite al dettaglio del 2023, analizzando sei categorie di prodotti cerealicoli comunemente consumati: pasta, pane, biscotti, cereali da colazione, cereali a chicco intero e sostituti del pane. I risultati hanno evidenziato che, sebbene diversi alimenti contengano SDS, la pasta è la principale fonte nella dieta italiana, rappresentando circa il 30% dell’assunzione totale. Seguono i cereali a chicco intero e i biscotti.
Questa analisi fornisce indicazioni preziose per lo sviluppo di alimenti con un profilo nutrizionale più salutare, e apre nuove strade per la ricerca in campo nutrizionale e nella prevenzione delle patologie legate all’alimentazione.