Con nLCA l’apporto nutrizionale è al centro della valutazione di impatto ambientale

Valutare l’impatto ambientale della produzione di un alimento è sacrosanto. E se concordiamo che – a puro titolo di esempio – insalata, pasta o latte sono tutti cibi importanti per una dieta equilibrata e salutare, una valutazione dell’impatto ambientale che prescinda dalle forte diversità di apporto nutrizionale di questi alimenti diventa decisamente fuorviante. In altre parole: se capiamo che mungere un chilo di latte comporta una impronta ambientale maggiore che raccogliere un chilo di insalata, non possiamo non tener conto che per nutrirci ci basta assai meno latte rispetto all’insalata, grazie al fatto che il primo apporta ben più elementi nutritivi rispetto alla seconda. Se dunque ci poniamo in ottica di una corretta valutazione dell’impatto ambientale di questi due cibi, dobbiamo considerare quanto nutre una dose di latte rispetto a quanto nutre una dose di insalata; ma allora ci accorgiamo che le cose cambiano. 

Basta aggiungere una “n”
Un ragionamento articolato che può essere ridotto a una formuletta: nLCA, dove la lettera “n” sta per nutrient content (contenuto in nutrienti) e LCA sta per Life Cycle Assessment, una metodologia per calcolare l’impronta ambientale dei prodotti. 
Partiamo dalla LCA: l’analisi del ciclo di vita (in inglese: life-cycle assessment, LCA) è una metodologia analitica, strutturata e standardizzata a livello internazionale per valutare, anche quantitativamente, l’impatto ambientale di un prodotto (o di un servizio o comunque di una attività umana) considerando l’intero ciclo di vita di quel prodotto, e dunque valutando le materie prime, gli apporti energetici e in generale tutti gli input e le emissioni. L’applicazione della metodologia LCA è dunque utile in un’ampia gamma di valutazioni, che vanno dalle aziende a istituzioni e a decisori politici. 
Da tempo gli esperti internazionali spiegavano quanto fosse necessario integrare le valutazioni di impatto ambientale dei cibi con la densità di nutrienti (la “n” sopradetta) che essi apportano. E nel 2021, la Fao, ovvero la massima organizzazione mondiale sul cibo e sull’alimentazione, ha fatto suo questo approccio, con un corposo documento intitolato “Integrazione dell'ambiente e della nutrizione nella valutazione del ciclo di vita dei prodotti alimentari: opportunità e sfide”.

Morelli: LCA, un buon strumento con alcuni limiti
«Strumenti come la valutazione del ciclo di vita di un prodotto (LCA), spesso utilizzata dagli attori del sistema alimentare e dai responsabili politici, potrebbero fornire una base affidabile per valutare e confrontare la sostenibilità in diversi contesti – spiega il professor Lorenzo Morelli, Ordinario di Microbiologia e direttore del Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile (Distas) all’Università Cattolica. Tuttavia – prosegue Morelli – le metodologie LCA hanno anche alcuni limiti e spesso non riescono a fornire una guida sufficiente sugli impatti ambientali e nutrizionali che andrebbero colti quando si confrontano la sostenibilità complessiva e gli effetti sulla salute dei diversi prodotti alimentari».

La diversità dei contesti
Nel 2021, il vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite ha offerto agli stakeholders del settore di diversi paesi l'opportunità di iniziare a identificare il modo migliore per affrontare una trasformazione nel senso della sostenibilità dei sistemi agrifood in linea con i loro contesti nazionali, riconoscendo che non esiste una soluzione adatta a tutti. Si tratta di un punto importante, su cui si deve lavorare per creare le condizioni per affrontare le complesse decisioni sui sistemi alimentari che i paesi devono prendere, e per sostenere i responsabili politici e gli attori dei sistemi alimentari nel migliorare la sostenibilità dei loro sistemi alimentari. Non solo: sarà necessario passare a una seconda fase di progetto, per includere le dimensioni sociali ed economiche delle diete, compresi gli aspetti relativi all'accessibilità e alla convenienza.