MIL-C inizia a dare i primi frutti

Nel corso delle celebrazioni per il cinquantesimo di fondazione del Consorzio di Tutela del Provolone Valpadana DOP è stato presentato il libro “Il mondo dentro a un formaggio”, scritto da Vincenzo Bozzetti, dirigente in pensione, divulgatore tecnico-scientifico e scrittore. Il volume ripercorre le vicende del Consorzio di questa importante eccellenza italiana; un lavoro reso possibile anche attraverso MIL-C, (Milk International Library-Cremona), un progetto che punta alla creazione di una biblioteca online in ambito lattiero-caseario. MIL-C nasce in ambito IRCAF – Invernizzi Reference Center on Agri-Food – grazie a un finanziamento di Fondazione Invernizzi e mira alla digitalizzazione di molti testi sulla scienza, tecnica e cultura lattiero-casearia, a partire dai libri del Fondo Bozzetti, costituito nel 2024 presso la biblioteca del campus di Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. 

Vincenzo Bozzetti, perché “Il mondo dentro un formaggio”?
In questa accezione, “il mondo” evoca l’insieme degli interessi consortili (tutela della denominazione e del consumatore), economici, tecnologici e culturali delle aziende consorziate impegnate nella produzione, commercializzazione e distribuzione del formaggio Provolone Valpadana DOP. In particolare, le pagine del libro raccolgono le storie e le attività documentate dei 50 anni di attività del Consorzio Tutela Provolone Valpadana.  

Quale è stato il contributo di MIL-C nella stesura dei testi?
Nel libro, anche se in sintesi, ho voluto ricordare il contesto politico, economico e tecnologico nel quale il Consorzio del Provolone Tipico è nato, e in tal senso gli Atti dei Convegni Nazionali del 1973 e 1974 – presenti nella biblioteca MIL-C – sono stati fondamentali. In quei due libri sono riportate esattamente le motivazioni del ritardo ventennale nella costituzione del consorzio a tutela del formaggio provolone.

Le possiamo riassumere?
Il Consorzio di Tutela del Provolone Tipico nasce nel 1975 per tutelare la denominazione d’origine del formaggio Provolone prevista dalla Convenzione di Stresa del 1951 e dalla Legge n. 125/1954, a favore di una pluralità di soggetti: i produttori di latte (valorizzazione del territorio); l’industria di trasformazione (da abusi della denominazione e concorrenza sleale); dei consumatori (prevenzione di frodi commerciali). Purtroppo, è stato costituito con vent’anni di ritardo, per una pluralità e complessità di ragioni: politiche (territorio nazionale o area delimitata); economiche (pasta filata subalterna al formaggio da grattugia); estenuanti discussioni sulle priorità quantitative o qualitative; difficili equilibri tra i marchi collettivi e i marchi privati; scarsità delle risorse finanziarie del comparto. Il problema è che nel mentre il termine “provolone” diventò generico!

Però oggi il Consorzio compie i 50 anni, un bel traguardo?
Sì. Le storie e le attività riportano ed evidenziano un percorso collettivo e olistico radicato nel territorio, nella scienza, nella tecnologia, nella cultura, nell’economia. Un percorso consortile ricco di umanità, di sicurezza alimentare di alto profilo, e marcato dalle radici della secolare tecnologia dei formaggi a pasta filata portata dagli uomini del meridione italiano in Valpadana, dopo l’Unità d’Italia, dove l’economia del latte aveva trovato da tempo immemore le migliori condizioni per una reale sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’intera filiera produttiva di riferimento. Storie ed attività di un mondo che svolge la sua naturale missione nella nutrizione umana, nel valore edonistico integrante della qualità di vita del consumatore, nei valori della tipicità e delle tradizioni, nelle energie in evoluzione e nella valorizzazione e tutela del formaggio Provolone Valpadana DOP.