I consumatori Usa, soprattutto giovani, tornano al latte, perché trovano proteine e nutrienti essenziali a buon prezzo e perché è un alimento che dà loro fiducia

“Il consumo di latte negli Stati Uniti è in ripresa. Lo scorso anno è stato registrato un aumento del 3,2% per il latte intero. Nel contempo, il consumo di bevande vegetali (plant-based milk) è calato del 5,9%. Le dinamiche maggiori hanno riguardato i latti speciali, in particolare quelli delattosati, quelli bio (+7%) ed anche il latte crudo (17,6%) che però rappresenta un segmento molto ristretto di consumo”. Così scrive Leo Bertozzi in un articolo apparso su Clal News.
 
Una “riscoperta” sorprendente rispetto ai trend degli ultimi anni, ma molto positiva, anche per le motivazioni che stanno alla base delle scelte dei consumatori Usa: come alimento il latte dà fiducia, soprattutto ai giovani, e viene considerato un’ottima fonte di proteine e di nutrienti essenziali a costi contenuti.
 
«È importante che il consumatore torni a comprendere le qualità intrinseche dell’alimento latte» – commenta il professor Erminio Trevisi, Ordinario di Zootecnica Speciale all’Università Cattolica del Sacro Cuore dove dirige il Dipartimento DiANA e il Centro IRCAF. «E proprio la sua ricchezza nutrizionale è alla base di un altro dato di fatto che sta emergendo negli ultimi tempi: il latte ha un impatto ambientale inferiore a quanto si creda se correttamente rapportato all’apporto nutrizionale, così come stiamo da qualche tempo studiando nel nostro Dipartimento e in ambito IRCAF, grazie al progetto nutritional Life Cycle Assessment (nLCA)».