Anche quest’anno, grande interesse per l’evento di team building della Scuola di Dottorato Agrisystem, tra lavoro collaborativo e immersione nella natura.
Un gruppo di dottorandi Agrisystem ha preso parte, per il secondo anno consecutivo, a un’esperienza di team building all’insegna del confronto, della riflessione e della collaborazione. L’iniziativa – coordinata dal professor Paolo Ajmone-Marsan che è anche l’ideatore del format – è stata facilitata da Michele Paleologo – psicologo dei consumi – che ha guidato i partecipanti in un percorso articolato in quattro sessioni di mezza giornata.
Il tema al centro del lavoro è stato quello, complesso e attuale, delle fake news nel settore agroalimentare. I giovani ricercatori sono stati coinvolti in un processo tanto strutturato quanto creativo, alternando momenti di esplorazione divergente a fasi di decisione condivisa. L’obiettivo: sviluppare pensiero critico, capacità di ascolto e senso del gruppo. In particolare, i dottorandi hanno creato dei documenti sui tre temi complementari nel contesto delle fake news: cambiamenti nella società e nella comunicazione, innovazioni nel food (tecnologia, cibi alternativi ecc.), sostenibilità
«Questi momenti sono speciali non solo per i risultati che raggiungiamo, ma per le persone che li rendono possibili», racconta Paleologo. «Mettere insieme giovani menti brillanti e curiose significa creare occasioni preziose per parlare non solo di ricerca, ma anche di società, politica, valori e visioni del mondo».
Grazie a Fondazione Invernizzi
L’evento è stato reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Invernizzi, mentre l’approccio metodologico ha preso ispirazione dal lavoro di EngageMinds HUB, centro di ricerca attivo nello sviluppo di pratiche partecipative e coinvolgenti.
Tra brainstorming, discussioni e passeggiate in montagna, l’esperienza si è rivelata intensa e arricchente, lasciando spazio anche a momenti informali e di connessione umana. Un esempio concreto di come la formazione possa andare oltre l’aula, valorizzando il contatto con l’ambiente e la dimensione relazionale della ricerca.