Acquacoltura sostenibile: il contributo della genetica alla troticoltura italiana

L’acquacoltura è oggi il settore delle produzioni alimentari a più rapida espansione: con una crescita globale del 500% in 40 anni ha acquisito un ruolo fondamentale nella sicurezza alimentare mondiale. In Italia il comparto ha seguito un andamento simile, distinguendosi in Europa per la produzione di vongola delle Filippine, trota fario e trota iridea. È un settore dunque importante, sia dal punto di vista economico che da quello nutrizionale: si tratta infatti di proteine sostenibili e alternative a quelle degli allevamenti zootecnici più tradizionali. 

Come ci spiega la professoressa Licia Colli, del Dipartimento di Scienze Animali, della Nutrizione e degli Alimenti (DiANA) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la troticoltura si concentra soprattutto nelle regioni settentrionali, in aree submontane ricche di acque dolci, pulite e fredde. Tuttavia, i cambiamenti climatici stanno impattando fortemente anche in questi ambienti: episodi di scarsità idrica e aumento delle temperature influiscono negativamente sulle produzioni troticole, esponendo gli animali a stress termico e favorendo la diffusione di patogeni termofili.

Il progetto RESILTROUT “Acquacoltura resiliente ai cambiamenti globali: la ricerca a supporto della filiera troticola italiana” finanziato dal MASAF mira a incrementare la resistenza naturale della trota iridea Oncorhynchus mykiss tramite tecniche genomiche di nuova generazione selezionando animali naturalmente resistenti allo stress termico e a due patologie rilevanti: lattococcosi e Proliferative Kidney Disease (PKD). In questo studio, il Dipartimento DiANA della Cattolica ha come partner l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e della Valle d’Aosta e due aziende troticole piemontesi: l’Azienda Agricola Canali Cavour e la Troticoltura delle Sorgenti. Analizzando gruppi di 1000 animali per ciascun fattore stressante i ricercatori mirano a identificare varianti genetiche associate alla resistenza agli stress. I risultati permetteranno di selezionare linee di trote più resistenti a stress termico e presenza dei patogeni, garantendo produttività e sostenibilità alla troticoltura italiana.

Nella Foto: l’impianto di troticoltura presso l’Azienda Agricola Canali Cavour (Piemonte).